Realizzazione di un acquedotto per il completamento della fornitura dell’acqua nel distretto di Emdibir, nei villaggi di Yewezhe e Amure nella regione del Guraghe in Etiopia
Premessa al progetto 2015 è il forte legame che si è formato con gli amici della Pro-Loco di Revò, splendidi compagni nell’avventura in Abruzzo ove abbiamo costruito assieme la “Casa Amici del Trentino” una struttura di 180 mq destinata alla popolazione di Coppito (AQ) dell’Abruzzo colpita dal terremoto del 6/4/09. Abbiamo da subito lavorato assieme con la stessa passione, con lo stesso entusiasmo e con gli stessi sacrifici.
La naturale conclusione è stata quella di continuare a lavorare assieme, ed ecco l’obiettivo 2011: costruzione acquedotto di Girar, nella regione del Guraghe in Etiopia – 8.700 metri di tubi, un serbatoio da 50 mc per l’accumulo dell’acqua, oltre 5.000 persone fornite di acqua potabile. A cementare l’amicizia ha contribuito anche una missione di lavoro in Etiopia compiuta da rappresentanti delle due associazioni nell’ottobre 2010.
Ci siamo poi impegnati nel 2012, Solidarietà Vigolana e Pro – Loco di Revò in un nuovo acquedotto ad Awuyatye, sempre nel Guraghe in Etiopia. La scelta di rimanere nella stessa zona è dipesa anche dal fatto di aver trovato sul posto un partner abbastanza affidabile: il Segretariato Tecnico della Diocesi Cattolica di Emdibir.
Dalla grande sorgente di Yogebecha è possibile derivare acqua per un nuovo impianto che con oltre 12 km di tubazione e 11 fontane per la distribuzione dell’acqua potabile fornisce oltre 5.600 abitanti. La zona interessata riguarda 3 villaggi del comune di Cheha, uno dei dodici comuni del Gurage; i lavori si concluderanno nell’autunno 2014.
Un po’ per la conoscenza del posto, della struttura tecnica che da anni ci supporta, e molto per l’amicizia con la Pro-Loco di Revò nel febbraio del 2014 abbiamo accolto un’altra richiesta di intervento, sempre acquedotti, sempre a caduta. Nella zona dove abbiamo operati da anni, per singoli impianti, sono rimaste escluse delle aree, magari meno popolate ma altrettanto bisognose dell’acqua. Si tratta di completare l’erogazione di acqua potabile ed a distanza ragionevole in un’area vasta: il distretto di Emdibir. I villaggi principali coinvolti dal completamento degli acquedotti sono quelli di Yewezhe e Amure
A conclusione dei nostri cinque interventi avremo costruito 46.430 metri di acquedotto, 7 serbatoi per la raccolta della venuta notturna dell’acqua, 49 fontane per la distribuzione a oltre 25.000 persone!
Descrizione dell’ambiente dei progetti
La regione del Guraghe ha diverse caratteristiche sia climatiche che topografiche. La zona climatica è composta da “dega” (altipiani), “woinadega” (parte mediana) e “Kolla” (terre basse) che coprono rispettivamente il 26%, 55% e 19%; la configurazione del suolo è per il 40% da terreno roccioso e per il 60% da pianura. Le piogge annuali sono approssimativamente fra gli 800 ed i 1000 mm. concentrate nel periodo maggio/settembre.
La popolazione totale dei 12 comuni, secondo l’ufficio sviluppo acqua, è stimata essere 183.597 nel 2007. La composizione per genere della popolazione è 93.944 femmine e 89.653 maschi.
La comunità del Guraghe ha gravi problemi sia economici che sociali associati con la mancanza di un servizio di acqua potabile ed in quantità adeguata. La principale fonte di reddito proviene dall’agricoltura di sussistenza. Il cibo prevalente prodotto nell’area è “Enset”= falso banano. Raccolti come patate, grano, piselli sono poco coltivati perché la terra è molto scarsa. L’allevamento di bestiame è anche un ulteriore fonte di reddito.
Siccome il terreno disponibile per ogni contadino non è sufficiente per il sostentamento delle loro famiglie, per la maggior parte dell’anno gli uomini vanno in altre zone e si impegnano in diverse attività di commercio minore per incrementare il loro reddito. Di conseguenza il carico delle attività domestiche cade totalmente sulle donne.
La copertura sanitaria è del 50% e il tasso di iscrizione alle scuole elementari e secondarie è rispettivamente del 72,4% e del 17%.
Le donne e i ragazzi camminano mediamente per 15 km al viaggio per andare a prendere l’acqua potabile, portandola in taniche contenenti fino a 20 litri. Per le altre necessità, raccolgono l’acqua da piccoli e intermittenti ruscelli o da stagni non protetti vicini al corso di fiumi, e dopo aver camminato per distanze considerevolmente lunghe.
Obiettivo non secondario dei progetti è quello di far risparmiare tempo e fatica alle donne e consentir loro in migliore inserimento nella vita sociale e produttiva del villaggio. I ragazzi, che riducendo i tempi per l’approvvigionamento idrico, avranno tutto il tempo per frequentare la scuola.